Fattori di degrado e problemi conservativi dei manufatti in legno
Temperatura e umidità
I fattori che maggiormente influiscono sul degrado dei manufatti in legno sono la temperatura e l’umidità. I cambiamenti bruschi dell’umidità relativa, provocando dilatazioni e contrazioni, incidono fortemente sui legni dei fusti, sulle impiallacciature, sulle colle e sugli altri materiali di finitura.
Queste variazioni provocano fessurazioni, sollevamenti di piallacci, craquelure.
Luce
Il deterioramento prodotto dalla luce riguarda soprattutto gli strati superficiali: finiture (vernici e tinture), impiallacciature e intarsi. I legni, esposti in modo non adeguato alla luce, si scuriscono o decolorano, rendendo difficile l’identificazione delle singole essenze e, di conseguenza, l’integrazione di parti mancanti e coloriture originali.
Contaminanti
L’aria che circola intorno alle opere in legno può contenere agenti contaminanti, come corrosivi chimici e polvere. La polvere scurisce le superfici, occultando decorazioni e finiture, inoltre favorisce il degrado biologico.
Degrado biologico
Il legno, in particolari condizioni ambientali, può essere attaccato da insetti xilofagi e funghi, che possono arrivare a distruggerlo completamente.
A tutti questi fattori si somma spesso il contributo di cattivi interventi di restauro e manutenzione che, con riparazioni indebite, con l’impiego di materiali non appropriati o tecniche scorrette, comportano pesanti abrasioni delle superfici, grossolane integrazioni e lucidature improbabili.